Il post precedente ("Australia") mi induce ad alcune riflessioni. Erano meno felici allora di oggi? La durezza di certe situazioni era più forte allora di oggi? Ma poi cos'è la felicità? Oggi siamo tutti più o meno agiati (faccio riferimento alla nostra realtà occidentale). La tecnologia ha invaso le nostre case. Lavatrici, lavastoviglie, TV, computer, cellulari... farmaci di ogni tipo per risolvere anche i problemi più intimi del nostro essere. Abbiamo svuotato la persona umana. I sentimenti? No... sesso. Famiglia? Macché... è desueta. Un figlio? Impossibile... è un ingombro. Le holding farmacologiche amministrano la nostra vita. Anche nei momenti più personali: "Non vuoi avere questo figlio? Eccoti pronta la pillola adatta". Siamo consapevoli!... Ma di che? É rara l'originalità. Tutti ci comportiamo allo stesso modo, secondo modelli mediatici o slogan che, agli inizi, avranno avuto magari una loro vitalità nella provocazione, ma che ora sono "muffe" sul nostro cuore. Siamo incapaci di ascoltare la Verità. Come vi ho già detto in un altro momento, il mio paese del profondo sud (come tanti altri) "scopiazza" la città ed i rumori sono assordanti. Stamane ho fatto due passi verso la campagna. Ero io e la natura ed i suoni della natura. Cosa ci può essere di più bello di una farfalla che vola, di un albero sotto il quale l'ombra diventa refrigerio in queste giornate così afose? Lo so, la vita ha ritmi convulsi. Ci sono passata. Ma non dobbiamo perdere di vista questi segnali perenni, autentici, diretti. L'angoscia è stata sempre compagna dell'uomo. Non è la novità esistenziale di questo tempo. La serenità però richiede un percorso faticoso. Non le scorciatoie. Non gli stordimenti. La giovane donna che partì per l'Australia alla fine ebbe una famiglia, due figli e nipoti. Affrontò con paura quel lungo viaggio. Ma lo fece. Con speranza, ed anche con delusione ed angoscia. Con il suo cuore. Senza "muffe".
È solo una opinione. La mia.
È solo una opinione. La mia.
Fonte immagine: http://cymbalus.files.wordpress.com/
Nessun commento:
Posta un commento