Questo spazio, oltre ad essere un mio momento di libertà, fa riferimento alla mia infanzia e giovinezza e ai personaggi, luoghi e storie che hanno fatto parte della mia vita di allora. Tutto ciò ha profondamente toccato il mio cuore, perché i nati V. di allora mi hanno molto amata e capita e a tutti loro dedico i miei ricordi. Grazie!

venerdì 21 gennaio 2011

46 - Ma lei dov'è?

Giorni fa guardavo allibita quel braccio meccanico che - inesorabilmente - stava distruggendo la villetta. La sventrava. Ed a pezzi cadeva. Si vedevano le stanze, i colori delle pareti. Smunte tendine erano ancora appese alle finestre. Lo stile della villa era quello tipico della terra di Germania, dove per ora mi trovo. Le macerie crescevano. Il sogno di una vita, la casa in mezzo al verde, veniva demolito. Il grande braccio meccanico, avanti ed indietro, radeva tutta una storia a me purtroppo sconosciuta. Tra la gente che passava (i tedeschi sono molto riservati), impercettibilmente coglievo segnali di disappunto. Anche un ragazzo molto giovane si fermò. Anche in lui ho captato fastidio per questa demolizione. Indubbiamente era la casa più vecchia (molto trascurata, quasi fatiscente) della strada (Straße) dove io abito. Pensavo fosse disabitata. Ma lo scorso anno, quando d'inverno passavo lì davanti, vedevo sempre trapelare un filo di luce elettrica. Mi chiedevo sempre chi vi abitasse. Forse una persona anziana che non amava o non poteva uscire. Cosa insolita. Perché qui, in terra di Germania, le persone, anche avanti negli anni, non si arrendono. Né al clima, né ai loro acciacchi. Escono sempre, anche con le stampelle... ma sono indomiti. Una mattina, tornando dalla spesa, come sempre guardavo quella villa. Ad un tratto la porta si aprì e sulla soglia comparve una donna. Doveva essere stata bellissima. Ancora alta e sottile, occhi azzurri, carnagione bianchissima. Sembrava uscita fuori da un documentario sugli anni venti! I capelli ondulati né lunghi né corti. Vestiva tutta di chiaro. Sembrava un fantasma emerso dal passato. Incrociammo lo sguardo. C'era qualcosa in lei di veramente particolare. Difficilmente si può dimenticare una persona, un volto, uno sguardo come il suo. Non l'ho più rivista. Ma dopo quasi un anno, la sua casa è stata stritolata dal braccio meccanico. E lei dov'è? È morta? Oppure in un ospizio? E chi ha voluto una cosa del genere? Lei o chi per lei? Oggi ha nevicato in terra di Germania. La neve silenziosa ha ricoperto le macerie.

Fonte immagine: http://blog.libero.it/

4 commenti:

  1. Molto belle le sue storie, Matilde! Davvero complimenti!

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  2. Grazie Annie! questi personaggi sono realmente esistiti ed hanno inciso molto sulla mia formazione. Ed ognuno di essi è nel mio cuore.
    Matilde nata V:

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  3. A quando un aggiornamento del blog?
    G.

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  4. Gentile G., spero presto... ma non so bene quando. Cercherò di ripropormi quanto prima.
    Grazie da Matilde nata V.

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