I preparativi per il matrimonio andavano a gonfie vele... ed impegnavano l'intera famiglia. In quelle società un po' "arcaiche ed opulente", legate a tanti "ismi", l'avvenimento (perché tale era allora un matrimonio) doveva essere perfetto, denso di significati esteriori e formali. La promessa sposa era una giovanissima donna di appena 20 anni, ma con una vita interiore che la faceva volare alto oltre alle mediocri contingenze di allora. Certo, lo sposo era stato scelto dalla famiglia... allora i matrimoni erano tutti combinati... Ma lei, giovane ubbidiente e devota, era anche desiderosa di un suo avvenire di amore e figli... Arrossiva al pensiero delle gioie future, le sognava, ne era felice. L'orizzonte le appariva roseo. Il prescelto era un bell'uomo, famiglia di tutto rispetto. Guardava con tenerezza questa "quasi fanciulla" minuta e di maniere molto fini... sembrava una bambolina di Biscuit! Se ne era anche innamorato! Si sentiva un uomo fortunato. Aveva trovato una donna "perfetta". Perché lei, oltre ad essere bella e di classe, era anche molto intelligente e di forte spessore morale. E poi... bisognava cambiare vita. La sua era trascorsa tra ricchezze e "non divieti" che lo avevano appagato fino a quel momento. Ora sentiva il bisogno di altro. Il giorno del matrimonio era stato sì gioioso e carico delle dignità che le due famiglie tradizionalmente esigevano, ma qualcosa di strano "serpeggiava" tra la servitù. Lei avvertì ma non capiva. I suoi genitori le avevano nascosto (così come il suo sposo) una cosa importantissima: lui aveva un'amante fissa tra la servitù ed una figlia. Tutti sapevano tranne lei... Si sentiva lacerata dentro di sé. Aveva 20 anni, ma di colpo ne sentiva sessanta in più! Tutti avevano ignorato le sue innocenti speranze. Si sentiva derubata, illusa... anche le amiche e le cugine avevano taciuto. Il marito, con la faciloneria tipica di un signorotto d'epoca e con rudezza, pensava di risolvere tutto... cacciando tutti. La giovane sposa si ricompose. Lei, seppur delusa ed umiliata, mise sotto la sua protezione la bambina, esigendo che le fossero date tutte le garanzie per il suo futuro. La seguì con discrezione durante tutta la sua vita. A quell'epoca era tanto! I figli nati per caso erano tantissimi. Innocenti, destinati all'indifferenza del genitore e al fastidio delle mogli. Poi anche la giovane e bella sposa diventò mamma. Finalmente la sua vita si tingeva di rosa! Amore, gioia e giubilo verso questo figlio, un dono di Dio! Ma... Dio volle riprenderselo, ancora bambino. Per anni restò chiusa nel suo dolore accanto al marito. Dopo la morte di lui, libera da legami umani, orientò la sua vita verso Dio. Lei era la madrina di "Lui" e di "Nata V.".
Fonte immagine: http://www.comune.bonassola.sp.it/
Che tempi, e che storie!
RispondiEliminaSe non ci fosse stato quel riferimento finale avrei pensato che questo scritto provenisse da un romanzo...
G
Gentile lettore, è proprio vero: a volte la realtà appare romanzata. Ma i miei personaggi sono tutti veri, i più conosciuti personalmente. Riuscire a trasmettere ad altri le loro storie mi piace! Grazie per l'attenzione, Matilde nata V.
RispondiEliminaAnche a me piace molto leggere le sue storie. Attendo con curiositá le prossime!
RispondiEliminaGentile lettore La ringrazio per le Sue parole!
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